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L’IDV si fa avanti per il matrimonio di tutti.

Si è sempre abbastanza incoscienti delle infinite possibilità che possono venirsi a creare nell’ambito giuridico quando si parla di coppia o di famiglia, figurarsi quando si parla di matrimonio. Mi resi conto di questo mio limite (o, se preferite, di questa mia ignoranza) in materia, leggendo un post dell’inWonderBlog che, in modo più o meno chiaro, lanciava una serie di postille sulle possibili situazioni che scappano alle norme previste da questo sistema chiamato Italia. [Per capire di quali imperfezioni sto parlando, basta dirigersi al post del Roccia sul suo blog – Click!]
Bene. In quel post si era più volte sottolineato che, nonostante tutto, era l’organo matrimonio a non funzionare e che sarebbe stato il caso di risanare l’intero diritto civile intorno al senso di coppia e di famiglia. Il tutto diede origine ad un bel dibattito dal quale mi allontanai presto, preferendo raccogliere le provocazioni e le idee lanciate da tutti gli utenti.
Fortunatamente per me, non mi occupo di diritto e quindi sento semplicemente di aggiungere che… sì, l’intero ambito nel quale andiamo ad affondare le mani sarebbe da sistemare perché scricchiola e fa acqua da ogni parte, ma alcune cose devono essere concesse da subito.
È vero che è insensato aspirare ad ottenere il matrimonio concesso alle coppie etero, in quanto scorretto, scomodo e tutto quello che ce pare. Ma quando inizieranno a fare dei passi avanti per noi omosessuali in questo modo?
Il discorso che faccio non consiste nell’accontentarsi, sarebbe un controsenso allora affermare di non volere le coppie di fatto. Ciò che dico è che  c’è differenza fra l’accettare delle coppie di fatto (alias contentino per l’intera comunità) e accettare il matrimonio anche per noi.
Sarebbe imperfetto una volta esteso, ma lo sarebbe per tutti. E allora perché non posso godere di un qualcosa che ancora non è ottimizzato? 
Ovviamente è inutile affermare che sarebbe perfetto ottimizzare l’intero sistema e poi espanderlo a tutti, ma fino a qualche mese fa era già miracolo riuscire a parlare di unioni civili. Credo che mettere le mani su una tesi così complessa del diritto, sarebbe ostico e richiederebbe tempo.
Tempo che, per il momento, io preferirei non aspettare.

Chiarito questo, oggi è stato confermato l’appoggio che Di Pietro intende dare alla battaglia per il matrimonio alle coppie dello stesso sesso, con una proposta intitolata: “Modifiche al codice civile in materia di eguaglianza nell’accesso al matrimonio in favore delle coppie formate da persone dello stesso sesso”.
Sicuramente questo ci fa pensare che non siano solamente parole al vento in vista delle elezioni, ma che si tratti di un impegno vero e fedele (anche se è pur vero che l’IDV si è sempre espresso “bene” su questo tema).
Insieme a Di Pietro oggi, ieri si è espresso anche Vendola per l’ennesima volta a favore del matrimonio gay, ad un meeting antirazzista.

Ma ho visto più sicuro e solido l’IDV di quanto non lo sia stato il SEL, con tutto il presidente omosessuale che si ritrova. Non capisco ancora perché Vendola sia così tirato.

Liberté, Égalité, Fraternité, Bebé.

FRANCIA
Maggio 2012: Il nuovo presidente François Hollande assicura nozze e adozioni da parte di coppie omosessuali in Francia;
Giugno 2012: Conferma, promuove e sviluppa il progetto del governo di portare avanti la lotta per l’uguaglianza dei diritti;
Gennaio 2013: Verranno rese disponibili le nozze civili e le adozioni da parte di coppie omosessuali in Francia.

Per chi fosse dubbioso, click all’articolo del Corriere della Sera.

ITALIA

Gennaio 2008: ?
Gennaio 2009: ?
Gennaio 2010: ?
Gennaio 2011: ?
Gennaio 2012: ?
Gennaio 2013: ?
Gennaio 2014: ?
Gennaio 2015: ?
Gennaio 2016: ?
Gennaio 2017: ?

ecc, ecc, ecc…

Sarò pure fazioso, di parte o quello che vi pare. Ma i fatti parlano.
I gay in Italia sono cittadini di serie B, in Europa no.

Matrimonio e Unioni civili sono la stessa cosa: In Italia.

Questo schema è stato ideato da Michele, che mi ha gentilmente permesso di bloggarlo qui, oggi. È chiaro e semplice e non serve alcuna laurea per capirlo. Potete diffondere il verbo come vi pare e piace (ma mi sembra almeno corretto citare la fonte, non facciamoci riconoscere sempre).

Nonostante sia così semplice da capire per noi gente comune, popolo volgare e ignorante, sembra ancora POCO CHIARO alle genti al potere che continuano a prenderci spudoratamente per il culo. Permettetemelo: Solo questo sanno fare, almeno con noi. Ci prendono in giro.

Non mi voglio dilungare… dico semplicemente, a parole chiare, che matrimonio e unioni civili NON sono la stessa cosa.
Voi potrete giustamente chiedermi il perché di quest’ultima affermazione considerando che sullo schema, al punto “Civil Partnership” c’è scritto chiaramente: L’unica differenza con il matrimonio è il nome. 

A quel punto potrei rispondervi: Appunto. Un nome fa la differenza. Perché io non voglio chiedere 100, per vedermi promettere 50 ed ottenere 30 (cit.). Peggio ancora se verranno istituiti i PACS, che sono direttamente ad un livello sotto i Civil Partnerships.

E io non ci credo alla storia del: Un passo alla volta. UN PASSO ALLA VOLTA UN CAZZO.
Io voglio il matrimonio e lo voglio ora. Niente giri di parole, niente pacs, niente unioni civili. Voglio poter sposare l’uomo che amo e avere uno status sociale come tutte le persone etero.

Ma siamo in Italia…