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This is what summer n roll looks like.

Sostanzialmente me so’ rotto il cazzo.

In breve, la precedente frase riassume il mio stato d’animo attuale. Me so’ rotto il cazzo. Così, pure un po’ a buffo.
Ormai va di moda rompersi un po’ il cazzo senza nessun motivo apparente, quindi lo faccio anch’io.

Purtroppo, però, i motivi per la rottura improvvisa del mio membro ci sono eccome.

Il caldo non aiuta. Chi è quello stronzo che ha detto che voleva l’estate?
[Nota per me: evita di usare troppi stronzo o troppi cazzo, disturbano la lettura].
No, dai, sul serio… non so come ho fatto a resistere ai 35° gradi (percepiti 40) di questi giorni. Non se po’ fa. Rivoglio la neve e il gelo. Sempre detto che l’estate je fa na pippa all’inverno.
Come se non bastasse, ora Caronte è finito ma arriverà Lucifero. Della serie: diamo nomi a cazzo per spaventare la gente.
La cosa più bella di questi nomi è quando assisti alle discussioni fra un balcone e l’altro di queste quattro vecchie che mi abitano vicino: 

– Ma lo sai chi arriva mo?
– None, chi?
– Jucifero! Chillo de prima se chiamea Caronte… e chillo de mo se chiama Jucifero!
– Esso, mo so proprio cazzi amari!
– Eeeeh, nce sta più o callo come chillo de na vota! I giovinotti de mo che ne ponno sapé!

Ecco, tralasciando questo, sono venuto a sapere che hanno finalmente scoperto la particella di Dio. “Me cojoni“, avranno pensato quei tipi sveglissimi che guardano il TG1.
In realtà non mi sono ancora informato bene, causa sorella che utilizza il mio pc a tempo indeterminato fino a quando non se ne ricomprerà uno proprio, ma lo farò domani ed esporrò le mie considerazioni.
In ogni caso, il CERN regna e Dan Brown è uno stracciarolo, ma c’ha sempre preso.

Odio tutta la classe politica. Ma tutta. Così, random.
E odio ancora l’Italia, la nazionale, gli italiani che scendono in piazza solo durante gli eur… ecc ecc. Sì, sono ripetitivo.

Sono tornato a scrivere canzoni! E sta volta le scrivo con una base sotto… sapessi pure suonare avrei fatto scopa.
Allego prima strofa e ritornello che, anche se sembra scritto dopo un viaggio di MDMA, giuro che migliora con un arrangiamento e una voce dente sopra (quale scusa crediate usino metà dei cantanti mediocri di oggi?!):

He was like eighteen
in a danger reality
He has so many dreams
He thinks: “Today I will fly,
pray, run, hope, die”
with his loneliness
until the night
Lonely until the night

All my life was corrupted
All my breaths were actually smoke
Looking in the sky
Looking in the sky
Look the real free life
Looking in the sky
Looking in the sky
Look the real free life
Looking in the sky
Looking in the sky
Look the real free life

Sabato i miei genitori se ne vanno a fare in culo per un altro weekend e rifarò i miei amati biscottini al burro!
Considerando che anche quelli dell’altra volta erano proprio buoni, sabato mi inventerò qualcosa di nuovo. Magari aggiungo del cocco o nell’impasto metto del cacao…
A proposito, @gente, ma quando lo organizziamo lo Chef Blogger Contest? Su che voglio vedervi con il cappello da chef ricoperti di farina! (cliché).

Mi manca il mio ragazzo. Nessuno si offre volontario per rapirlo e portarmelo qua?

Detto questo, direi che basta dar spazio ai deliri e che mi servono degli antidepressivi. O qualcosa per calmare la schizofrenia.

Rinchiudetemi, l’estate mi fa questo!

Passion.

Tutto è iniziato come un gioco fra me il mio ragazzo: disegnare noi due in versione manga.
Io mi sono messo all’opera nonostante le mie capacità nel disegno (come potete ben vedere) non siano le più entusiasmanti al mondo ed è venuto fuori questo… Con i manga, ovviamente, non c’entra un cazzo. Ma non è manco malaccio… 😀

Ps. Io mi sono dimagrito di almeno dieci kg e infighettito più di un truzzo al sabato sera. Lo dico per coerenza.

The Family Jewels e Electra Heart.

Oggi sono arrivati i miei bambini… Entrambi gli album di Marina and the Diamonds ed entrambi in versione deluxe: Electra Heart e The Family Jewels.

Sono il mio regalo di compleanno da parte del mio ragazzo e sono bellissimi (come potete vedere dalle foto).

Questi sono i primi cd completamente miei… Per questo, considerando che i testi mi sono davvero molto vicini, per vari motivi, e che sono stati regalati dalla persona più importante per me, acquisiscono un valore enorme.
Li custodirò gelosamente con me…

Grazie tesoro mio.

Dolore & Felicità.

Devo prendermi cura di te perché è questo che si fa quando si ama qualcuno. Non possiamo vivere solo di momenti colorati e amore, ma dobbiamo anche essere in grado di far fronte a l’intero pacchetto: Dolore & Felicità. I tuoi problemi sono i miei problemi.

Non piangere. Tu hai me

Fortuna Liquida.

Oggi sarei dovuto andare a lavoro ma la mia collega aveva un concorso e quindi lo studio sarebbe stato aperto dall’altra segretaria: Elisa. Arriva sempre in ritardo e se l’orario d’apertura è fissato alle 9, avevo già premeditato che avrei visto la mia poltroncina girevole e il mio computer verso le 10 meno dieci.

Ho preso l’autobus prima e mi sono concesso una passeggiata in centro, da tempo che non me ne facevo una come si deve. Volevo andare da Musicamando, negozio di musica che sta chiudendo (e quindi svendita totale!) per vedere se trovavo qualcosa di Marina, ma poi il telefono è squillato.

Ah, era lui! Già c’eravamo sentiti sull’autobus, dieci minuti prima.

“Pronto?”
“Amore”
“Ehm… sì, sono sull’auto CON ZIA”
“Ok, capito, ti richiamo dopo”

Sinceramente mi ha dato fastidio interrompere la chiamata con lui. Non mi vergogno, né mi nascondo. Magari non girerò con una maglietta con tanti fiorellini sopra con scritto “Sono gay“, ma se qualcuno lo chiede non mi faccio problemi a rispondere.
Il fatto di tenerlo distante dalla mia famiglia è indispensabile, però, per due motivi:

  1. Non voglio problemi. La prossima settimana avrò diciotto anni e fra un anno, se Dio me lo concede, lascerò questa città. Troppe speranze da ragazzo che vive di sogni, ma farei davvero di tutto per non vivere più con loro.
    E fino a quel momento… non voglio vedere di nuovo porte che volano o mani che si alzano. È quello che succederebbe se si venisse a sapere che loro hanno un figlio di recchia. Un frocio.
    Vorrei vivere felice intanto, prepararmi le mie cose e poi un giorno urlare un sonoro “Addio” ai miei genitori e a tutti gli altri coglioni che si definiscono miei parenti.
  2. Non ci tengo. Non voglio che la mia famiglia sappia di me. A parte mia sorella (che già sa) e mio fratello (che è piccolino e troppo condizionato dai genitori per affrontare il distacco più questa cosa),  ovviamente.
    Mia madre, per esempio, già ne è a conoscenza. Lo capisco… la vedo come si comporta, nonostante sia da dopo pasqua che non le rivolgo parola.
    Mio padre è semplicemente un coglione e non arriverebbe neanche a vedere cos’ha oltre il naso.

Comunque sì, mi ha dato fastidio non poter continuare la chiamata con il mio ragazzo.

Ad ogni modo, ho continuato la passeggiata fra i negozi mentre raggiungevo lo studio e all’orecchio avevo lui che mi parlava. Università, cucina, lavoro, terremoto e altri argomenti si sono susseguiti per un’ora. Avrei continuato per tutto il giorno.
Sentire l’accento siciliano, quella vocetta che chiede coccole ad ogni parola (una voce può essere così dolce?) e il fatto che pronunci jummo invece che jummò, mi hanno fatto sorridere, noncurante del tempo che passava.

Già sentirlo mi ha cambiato la giornata… l’ha completamente rovesciata, stravolta. L’ha presa ed immersa nell’abisso dei pensieri.
È bello poter parlare con lui. Tira fuori il meglio di me, la parte di Matteo che non è malinconica, depressa, non in grado di andare avanti, troppo distante o vicina all’equilibrio…

Sembrerà banale (lo è! lo è! un adolescente innamorato È banale!) ma quando sto con lui, sto meglio.
Le cose vanno meglio… come se avessi bevuto un po’ di fortuna liquida.

Starring Role.

Sono troppo stanco per fare un post serio… sarà un’accozzaglia di stronzate:

-Fra una settimana, il 14, farò diciotto anni. Non posso festeggiare ma non andrò neanche a lavoro, spero di potermi rilassare almeno un po’.

Turn Up The Radio è il singolo meno adatto per l’MDNA era che sicuramente a questo punto farà una brutta fine. Avrei preferito Love Spent, ma la signora ciccione ha deciso di non portarla manco in tour. E vaffanculo, di cuore.

-‘Sto cazzo di caldo già mi inizia a stare sulle palle. Torno a casa che sono come un maiale africano e la cosa non mi piace manco un po’. La primavera a 20 gradi era il MASSIMO. E invece ora si parla già di trenta gradi… Rapitemi e portatemi in Canada.

-Oggi ho visto il video di un povero ragazzo che veniva sgozzato e decapitato con un coltello in Iraq o da quelle parti. Ed era un video reale di un prigioniero, non ho mai visto qualcosa di più brutto. Non voglio vivere in un mondo nel quale certe cose succedono ancora.
È più bello l’amore che l’odio.

-Spero di rimediare qualche lira da quegli stronzi dei miei. Non che li odi di meno eh, ma almeno ci guadagno. Li sfrutto fin quando abito ancora qui.

-Ho ancora una voglia pazzesca. Credo che se avessi qui il mio ragazzo lo sfiancherei di brutto. Ci credo che si tiene lontano. 😀

-La nuova canzone di Ke$ha è una truzzata e per fortunata che doveva fare qualcosa di rock!
Però fra tutto il trash, lei è il trash migliore.

I racconti della notte/Parte 2.

Il continuo de I racconti della notte/Parte 1.
Sempre immagini sconce, sempre troppo sdolcinato, sempre troppo disequilibrato.
Non ho fatto niente per migliorare, ho solo dato un finale. Il finale. Che assomiglia più ad un inizio.

Continua a leggere…

Pop your bubblegum heart/Boys.

Fanculo all’ansia. Vorrei fosse subito il giorno dell’esame così amen, ciò che è fatto è fatto e lui sarebbe più tranquillo.
Aaaah, l’università. È bella e utile, ma quanto rompe i coglioni. 😀

I racconti della notte/Parte 1.

Il post è lungo (infatti sarà diviso in più parti) e personale (nonostante non sia da me scrivere cose del genere). Contiene poi delle immagini che sono state preparate dal sottoscritto per dare un unico tono al post, ma che possono essere ritenute “sconce” o “strappate direttamente ad un porno“, per quanto io abbia provato a “romanzarle” con il mio caro Photoshop.

Ho avvisato 😀

Continua a leggere…

Parlare di voglia, ma con dolcezza.

Oggi ho recuperato da scuola gli ultimi libri che avevo lasciato sotto il banco e la mia schiena pigra li ha riportati con successo a casa… La mia estate è arrivata oggi e seppur debba affrontare le due settimane di stage, mi sento finalmente libero dagli impegni.
E anche un po’ strano, perché mi accorgo di avere voglia. Tanta, troppa voglia.

Voglia di potermi scordare per tre mesi di avere dei genitori che rompono i coglioni, di conoscere delle persone, di andare a scuola, di dover essere perfetto. Vorrei scordare la malinconia, la tristezza e scordarmi di come ci si sente quando ti manca qualcuno. Vorrei essere uno sconosciuto per tutti, per tutta l’estate. Vorrei scordare di chiamarmi Matteo e di vivere a Roma.
Entrare in una macchina e… puff. Far uscire un nuovo me. Per tre mesi, vorrei avere una nuova vita.

Mi piacerebbe potesse essere lo stesso per te. Scordare tutti e tutto, tranne il fatto di amarmi e desiderarmi, ovviamente. Quello lo devi ricordare eccome (lo sottolineo nel caso volesse fare il furbo :))
Tre mesi nei quali ci siamo solo io, tu, quella casa sul mare nella quale si vede il riverbero della luna che ti piace tanto, un letto, la pizza, i cartoni, i telefilm, le serate in giro, le coccole… sarebbe bello assai, mio dolce amore.

Non nascondo il fatto che la maggior parte del tempo ti costringerei a letto perché la voglia c’è ed è tanta. Un giovane adolescente con gli ormoni in subbuglio va assecondato. Potrebbero esserci conseguenze altrimenti, e ti potresti pentire a vita di non aver aiutato un ragazzo che chiedeva semplicemente aiuto… 😀
Eeeeeeeh, voglia di toglierti i vestiti, fregarmene di tutto e toccare quelle labbra che chiedono baci. Essere toccato e toccarti come non si fa con nessun altro.

Mi piacerebbe esserti così vicino da poter sentire il tuo cuore che pulsa,  sotto quel petto sul quale mi poggio dopo aver fatto l’amore.

Purtroppo sono solo allucinazioni estive dovute al caldo. Solo che invece di vedere le oasi… io vedo te.

Niente scuola, anche oggi.

Niente scuola anche oggi. Ormai è un optional. La sveglia non è suonata o semplicemente il mio inconscio ha fatto in modo che non la sentissi (il mio inconscio mi vuole bene).
Allo stesso tempo (mortacci tua inconscio) sto’ inculato e non in senso letterale, purtroppo! Perché ho lasciato metà dei miei libri sotto al banco. Considerando che li brucerei volentieri ma sono fonte interminabile di soldi se rivenduti, è mio interesse riprenderli.

Quindi domani scatterà la missione Arles 007. Entrerò a scuola, mi riprenderò i libri, me ne tornerò a casa con lo stesso auto e poi finalmente arriverà l’estate (non che sia particolarmente entusiasta, ma significa grattarsi le palline tutti i giorni per tre mesi!).

Ah, sì… A Giugno dovrò lavorare. Stage scolastico in uno studio commerciale che, purtroppo, mi porterà via parecchio tempo per due settimane. Fortunatamente non è niente di pesante.
Perfino le segretarie sanno che sono gay e sono le peggio frociarole. Mi sono simpatiche.

Il sole splende e un po’ di libertà torna ad affacciarsi . E poi è bello svegliarsi con l’immagine qui sopra stampata nella mente e il cuscino che chiede a gran voce la tua bella testolina.

Sono felice oggi e non voglio abbandonare questa sensazione. Capita così raramente.

Piccoli passi…

Oggi ho fatto un piccolo passo verso di te. Un altro.
È sciocco, ma è tanto per me.
Un anno fa non sarei riuscito a fare una cosa così stupida.
Ne voglio fare altri… tanti. Perché ne hai bisogno tu, perché ne ho bisogno io e perché mi sono accorto che, in fondo, mi fanno stare bene.

Adoro i piccoli passi. Adoro te.

Notte blog.

Pensieri da malaticcio.

La febbre non mi permette di dormire. Anzi, magari fosse la febbre… I dolori muscolari e le vampate di caldo proprio non sono fatte per me. Come ho scritto ieri: odio stare male. Divento insopportabile anche con mezza linea di febbre. Un rompicoglioni che sembra essere stato colpito da qualche malattia incurabile.
Mia sorella, per prendermi per il culo, mi dice che fra poco inizieranno a cadermi pure i capelli. Stronza.
Semplicemente sono un tipo delicato e pure con poco devo riposarmi e rendere partecipe il mondo di quanto soffro!

Comunque, sono costretto a spogliarmi e ricoprirmi, a rigirarmi sotto le coperte e infine a sbroccare, svegliarmi e girovagare per il web. Mi sono svegliato alle 7, con giramenti di testa e mal di stomaco.

Ho caldissimo e vorrei infilarmi in un congelatore almeno per cinque minuti.

La febbre mi fa divagare un  po’… penso a me, penso a te e a noi. Pensieri un po’ sparsi, senza un vero e proprio filo logico. Insomma, soliti pensieri di un adolescente complessato.

Penso che mi manchi e che è così difficile stare lontani. Penso che sia davvero sbagliato dipendere da un’altra persona, ma non posso fare altrimenti… È che, in  fondo, ho così poche persone alle quali voglio bene che non riesco a mantenere sotto controllo le emozioni che provo per loro. Devo tenerle con me, strette, sotto controllo.
Dividermi è sempre stato difficile e perdere qualcuno è una paura che mi porto sempre dietro.

Penso che voglio condividere insieme il letto. Penso che sia bello tornare a casa prima perché tu hai cucinato per me, oppure uscire  insieme e fare una passeggiata a mare, di notte, visto che ti piace così tanto…
Penso che sia bello giocare insieme, vederti girare per casa senza vestiti oppure scappare all’università o a lavoro.
Penso che sia bello pensare che “stasera faremo l’amore e poi le coccole tutta la notte“.

Eh sì, è la febbre che mi fa quest’effetto. Praticamente il solito Arles malinconico. Solo più malaticcio del solito. 😀