Un nuovo inizio.

Come avevo già annunciato precedentemente… il blog cambia casa. 🙂

Il primo vero (e spero ultimo) trasloco dell’Arles Blog, che da domani potrete trovare a questo indirizzo:

HTTP://ARLESBLOG.BLOGSPOT.IT

Ci sto lavorando.

Ci sto lavorando. Al 99% l’ArlesBlog passerà su blogspot presto… Per il momento sto passando tutti gli articoli su un nuovo dominio, ma la cosa non è per niente facile.

Molti articoli non vengono caricati bene e mi tocca correggerli a mano. Fortuna è che sono abbastanza veloce e in metà giornata ho messo apposto tutti gli archivi di Marzo e Aprile.

Se al termine del passaggio mi potrò ritenere soddisfatto… renderò questo visibile solo a me (ci sono tutti gli archivi di questi quattro mesi e se lo cancello, vanno via anche tutte le foto su blogspot) e aprirò ufficialmente l’altro.

Auguratemi in bocca al lupo. 😀

Che faticaccia!

Blogspot o WordPress?

Indecisioni. Sono combattuto se trasferire il mio blog su blogspot, ovviamente importando tutti i vecchi articoli…

Purtroppo alcune cose non sono facili da importare, ma ancora devo pensarci bene. Sarebbe un bel casino, ma con WordPress mi sento un po’ limitato nella personalizzazione e blogspot è sicuramente più comodo per gli utenti.
Se decidessi di farlo, dovrei tenere il blog chiuso per qualche giorno per sistemare tutto.

Blogspot o WordPress? Mmmmh :/

Alta tensione/Prologo.

E mi ritrovo a parlare dei miei genitori, per l’ennesima volta. Chi segue il blog attivamente sa del mio rapporto non troppo pacifico con loro. Sa dell’indifferenza che ripongo nei loro confronti, sa della mia non credenza nella frase fatta: “ma in fondo sono sempre i tuoi!”. Chi segue il blog, sa qualcosa di loro e sa qualcosa di me.

Magari prima o poi scriverò una rubrica per raccontare gli episodi (e ce ne sono molti) ad Alta Tensione che si sono succeduti fra queste quattro mura. Sicuramente non sarà facile, ma potrei provare ad esorcizzare degli avvenimenti e delle discussioni che ancora in parte non sono riuscito ad accettare. Ci penserò…

Qui a casa, per il momento, si è spento il forno delle pressioni e siamo tornati ad una temperatura che sembra essere umana.
Dopo le litigate di Pasqua è calato il silenzio. Ho tenuto la testa bassa per un paio di mesi fino a qualche settimana fa per evitare i loro sguardi. A pranzo mangiavo fissando il piatto e girandomi vagamente verso la televisione, finivo quello che avevo davanti, mi alzavo, sistemavo le mie posate e me ne tornavo in camera.
Perfino quando mia madre mi accompagnava agli stage, a Giugno, non osavo rivolgerle la parola dentro la macchina. Le riservavo solo un: “Alle sei ci rivediamo qua, ciao“.
Non tanto perché mi vergognassi, avessi paura o mi sentissi in colpa. Semplicemente non li volevo intorno. Non volevo la loro presenza vicino a me.
Con mio padre invece era diverso: lui non è capace di portare rancore. Il giorno dopo era già tutto a posto. E quindi, in un modo o nell’altro, ero obbligato a parlare con lui per evitare altre situazioni infernali.

Ora, dopo la rottura del computer di mia sorella, mia madre ha ricominciato a parlarci. Di nuovo. È un continuo: si litiga, non ci si parla e poi si va d’amore e d’accordo per un mese, due, tre… e il circolo ricomincia.
E in quei piccoli momenti di pace si fanno regali, come la collanina che ieri mia madre mi ha riportato da una passeggiata a Castel Gandolfo. Magari di scarso valore, ma piccoli gesti che possono indicare comprensione, una scusa, una carezza…

Ma ho imparato a riconoscerli questi gesti, perché sono ormai anni che vengono fatti. E se possono essere graditi, la prossima volta che esploderà il caos e starò male per altri due mesi, quella collanina starà nel mio cassetto. L’avrò già dimenticata. Perché non soffre al posto mio, non mi rincuora, né mi farà stare meglio.

Quindi sì, sono dei gesti carini, ma non hanno valore. Come faccio a far capir loro che è tardi?

Voglio vivere così.

Distese interminabili di universo da esplorare, strade deserte da percorrere e polvere rovente da stringere fra le mani.
Città da lasciare dopo aver dormito nei motel in periferia, macchina da pulire dalle carte del pranzo comprato nel primo negozietto di provincia.
Sole che si riflette negli specchietti della macchina, la tua mano sul cambio, gli occhiali sul naso. Sorrisi sparsi fra i vari stati e le stradine interne…
Rocce fresche che vedranno i nostri vestiti al suolo e cascate che ci diventeranno sorelle.
Un bacio sopra il cofano della macchina, io avvolto nel tuo cappotto di pelle e una mano sul fanalino ancora caldo… Le stelle a proteggerci dai mali, la luna che benedice i nostri sguardi.
I nostri piedi sulle coste di un’isola deserta e smisurati fondali marini da esplorare. Pirati da affrontare, amici da salvare.
Vivere la vita come un battito d’ali, correre come se non ci fossero mai più giorni uguali.

La mia vita è un sogno, un gioco… per questo sono sempre infelice.
Voglio vivere così.
E fare l’amore sotto un albero di campagna.

One Year Ago.

Un anno fa si concludeva uno dei capitoli più belli, importanti e significativi della mia vita.
Quello che per molti è solo un film fantasy o uno dei tanti libri non letti, è un punto fermo nei ricordi e nell’infanzia di moltissimi bambini, ragazzi e uomini.
Mi sento fortunato ad essere parte di questa generazione… La generazione di quelli che amano questo libro, che amano questo film, che amano ogni singolo personaggio, ogni singola storia, ogni singolo incantesimo, ogni singola coppia e battaglia.

Un anno fa c’era la premier di Harry Potter e i Doni della Morte Parte 2.
E anche se “It all ends”, ogni volta che guardo i libri, sulla mia libreria, torno nuovamente a Hogwarts con il cappello parlante sulla testa.

Andava tutto bene.

Pagina contro la violenza attacca mamme lesbiche.

Sostanzialmente una pagina contro la violenza sulle donne istiga all’odio verso due mamme lesbiche. Un nobel per la coerenza.

E questi sarebbero omofobi? No, non sono omofobi. Sono semplici teste di cazzo.

L’IDV si fa avanti per il matrimonio di tutti.

Si è sempre abbastanza incoscienti delle infinite possibilità che possono venirsi a creare nell’ambito giuridico quando si parla di coppia o di famiglia, figurarsi quando si parla di matrimonio. Mi resi conto di questo mio limite (o, se preferite, di questa mia ignoranza) in materia, leggendo un post dell’inWonderBlog che, in modo più o meno chiaro, lanciava una serie di postille sulle possibili situazioni che scappano alle norme previste da questo sistema chiamato Italia. [Per capire di quali imperfezioni sto parlando, basta dirigersi al post del Roccia sul suo blog – Click!]
Bene. In quel post si era più volte sottolineato che, nonostante tutto, era l’organo matrimonio a non funzionare e che sarebbe stato il caso di risanare l’intero diritto civile intorno al senso di coppia e di famiglia. Il tutto diede origine ad un bel dibattito dal quale mi allontanai presto, preferendo raccogliere le provocazioni e le idee lanciate da tutti gli utenti.
Fortunatamente per me, non mi occupo di diritto e quindi sento semplicemente di aggiungere che… sì, l’intero ambito nel quale andiamo ad affondare le mani sarebbe da sistemare perché scricchiola e fa acqua da ogni parte, ma alcune cose devono essere concesse da subito.
È vero che è insensato aspirare ad ottenere il matrimonio concesso alle coppie etero, in quanto scorretto, scomodo e tutto quello che ce pare. Ma quando inizieranno a fare dei passi avanti per noi omosessuali in questo modo?
Il discorso che faccio non consiste nell’accontentarsi, sarebbe un controsenso allora affermare di non volere le coppie di fatto. Ciò che dico è che  c’è differenza fra l’accettare delle coppie di fatto (alias contentino per l’intera comunità) e accettare il matrimonio anche per noi.
Sarebbe imperfetto una volta esteso, ma lo sarebbe per tutti. E allora perché non posso godere di un qualcosa che ancora non è ottimizzato? 
Ovviamente è inutile affermare che sarebbe perfetto ottimizzare l’intero sistema e poi espanderlo a tutti, ma fino a qualche mese fa era già miracolo riuscire a parlare di unioni civili. Credo che mettere le mani su una tesi così complessa del diritto, sarebbe ostico e richiederebbe tempo.
Tempo che, per il momento, io preferirei non aspettare.

Chiarito questo, oggi è stato confermato l’appoggio che Di Pietro intende dare alla battaglia per il matrimonio alle coppie dello stesso sesso, con una proposta intitolata: “Modifiche al codice civile in materia di eguaglianza nell’accesso al matrimonio in favore delle coppie formate da persone dello stesso sesso”.
Sicuramente questo ci fa pensare che non siano solamente parole al vento in vista delle elezioni, ma che si tratti di un impegno vero e fedele (anche se è pur vero che l’IDV si è sempre espresso “bene” su questo tema).
Insieme a Di Pietro oggi, ieri si è espresso anche Vendola per l’ennesima volta a favore del matrimonio gay, ad un meeting antirazzista.

Ma ho visto più sicuro e solido l’IDV di quanto non lo sia stato il SEL, con tutto il presidente omosessuale che si ritrova. Non capisco ancora perché Vendola sia così tirato.

Barbara D’Urso e gl’itagliano correggiuto.

Non credo ci sia da aggiungere altro, no?

Lies/Boys.

Dimmi che domani sarai ancora con me e se non ci riesci…
dimmi una bugia. 

Tour e singolo per Marina and the Diamonds.

È ufficiale: How To Be A Heartbreaker sarà il nuovo singolo estratto da Electra Heart, precisamente il terzo nel Regno Unito e il secondo in America.

Scelta quantomeno strana, soprattutto per la collocazione del brano, che era infatti contenuto solo nella versione USA dell’album. Basterà un nuovo singolo per risollevare le sorti di un album poco considerato dalla critica e -soprattutto- dal pubblico?


Inoltre, consultando il gruppo italiano di Marina su Facebook pare sia trapelata la possibilità che il Lonely Hearts Club Tour possa arrivare con una tappa in Italia.

Possibile? Sì. Dove? Probabilmente a Milano… come al solito.

Nell’attesa di news, preferisco damme ‘na grattata e sperare per Roma. 😀

Liberté, Égalité, Fraternité, Bebé.

FRANCIA
Maggio 2012: Il nuovo presidente François Hollande assicura nozze e adozioni da parte di coppie omosessuali in Francia;
Giugno 2012: Conferma, promuove e sviluppa il progetto del governo di portare avanti la lotta per l’uguaglianza dei diritti;
Gennaio 2013: Verranno rese disponibili le nozze civili e le adozioni da parte di coppie omosessuali in Francia.

Per chi fosse dubbioso, click all’articolo del Corriere della Sera.

ITALIA

Gennaio 2008: ?
Gennaio 2009: ?
Gennaio 2010: ?
Gennaio 2011: ?
Gennaio 2012: ?
Gennaio 2013: ?
Gennaio 2014: ?
Gennaio 2015: ?
Gennaio 2016: ?
Gennaio 2017: ?

ecc, ecc, ecc…

Sarò pure fazioso, di parte o quello che vi pare. Ma i fatti parlano.
I gay in Italia sono cittadini di serie B, in Europa no.